Imprese: quali novità ci attendono?
di Ivan Simeone / Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud
Transizione 5.0, Made in Italy, Filiere produttive e Distretti, nuove Imprese Femminili, Digitalizzazione, Bollini per Ristoranti… Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? Quali interventi per le nostre attività? Il Governo sta varando diverse iniziative e le notizie si rincorrono, anche se ancora non tutte confermate. Qualche idea possiamo cominciare a farcela.
Le iniziative che stanno mettendo in campo sono diverse ed articolate. Non sono “interventi bancomat” ma orientati ad incentivi, investimenti e formazione.
Molte attività sono orientate principalmente alle grandi imprese e concentrazioni industriali. Inoltre bisognerà poi vedere se parliamo di incentivi diretti o di credito d’imposta, di quest’ultimo sinceramente ne siamo colmi. Abbiamo bisogno di “ossigeno finanziario” vero e diretto anche orientato a sostegno delle piccole attività del commercio e dell’artigianato oggi in difficoltà reale; attività produttive che fanno occupazione sui nostri territori e che fanno “girare” quella piccola economia “del quotidiano” che alimenta poi tutta la filiera.
In estrema sintesi possiamo individuare interventi nel supportare “filiere strategiche nazionali” con investimento diretti dello Stato in “imprese nazionali ad alto potenziale”.
Si parla di un nuovo sostegno all’imprenditoria femminile sostenendo l’autoimprenditorialità, Voucher per sostenere imprese nell’ambito dei brevetti, un sostegno alla filiera del “legno-arredo” nazionale come ad altre specifiche filiere come quella della nautica, della ceramica, un sostegno alle imprese culturali e creative, sostegno per il settore fieristico ed ai mercati rionali. Altra iniziativa prevista è la costituzione di particolari distretti del prodotto tipico italiano ma attenzione, parliamo sempre di contributi per iniziative di ricerca definiti con i vari Ministeri di competenza.
Una particolare attenzione è rivolta all’innovazione tecnologica delle nostre imprese; si parla di contributo a fondo perduto e voucher.
Nasce poi il “Piano Transizione 5.0” che prevede un pacchetto di agevolazioni, crediti di imposta per attività di ricerca, acquisto di beni materiali 4.0, di formazione 4.0 e il rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Molte sono le iniziative orientate alla salvaguardia del Made in Italy. Si parla della creazione di un “bollino” di qualifica per i ristoranti che certificano la qualità del cibo italiano e rispettive filiere. L’istituzione del 15 aprile come giornata dedicata al Made in Italy ma quello che è radicalmente innovativo è l’istituzione di un Liceo del Made in Italy, un nuovo ciclo scolastico orientato alla valorizzazione dei nostri territori e produzioni, un percorso di studi con competenze di carattere storico e giuridico, competenze artistiche ed economiche e di mercato per la valorizzazione dei territori e dei mercati locali.
Si parla anche di “Passaggio Generazionale” che per le nostre imprese è un aspetto molto delicato. Sembrerebbe che “per le imprese private con non più di 15 unità da svolgere attraverso il tutoraggio di formazione di un lavoratore andato in pensione, da non oltre 2 anni, a un nuovo assunto a tempo indeterminato di età inferiore a 30 anni. Il programma avrà una durata massima di 12 mesi e la norma prevede che l’attività di tutoraggio è svolta senza vincolo di subordinazione e non soggetta alle disposizioni sui licenziamenti. La remunerazione corrisposta al pensionato per l’attività di tutoraggio non concorre alla formazione di reddito ai fini Irpef e non è assoggettato a contribuzione previdenziale, sino ad una soglia massima percepita di 15.000 euro l’anno. Per gli importi oltre tale soglia si applica la disciplina ordinaria.”
Sono principi generali. Bisogna attendere che il tutto sia calato nel quotidiano con precisi interventi e disposizioni guida.
Non manca all’appello la costituzione di una Esposizione nazionale permanente del Made in Italy finalizzata a promuovere l’eccellenza italiana sia in ambito produttivo che culturale, che si affianca a disposizioni a tutela del Made in Italy e contro la contraffazione.
Come si vede sono interventi ad ampio respiro, finalizzati certamente a rilanciare la nostra economia e principalmente nell’ottica della salvaguardia delle nostre peculiarità produttive.
Vediamo se, nell’applicazione poi concreta di queste iniziative, vi sia il coinvolgimento reale delle micro attività commerciali e artigiane, nonché al mondo del terziario.
Staremo a vedere nei prossimi mesi. Dobbiamo essere fiduciosi.