di Ivan Simeone / Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

Articolo pubblicato sul quotidiano on line www.latinacorriere.it

 

Banche solide ma poco credito alle piccole imprese! E’ questa -in estrema sintesi- la situazione che come “CLAAI Assimprese” da tempo cerchiamo di evidenziare.

Quando ragioniamo di credito con le imprese bisogna essere chiari e trasparenti. Molte sono le parole, molti i dibattiti ma, nel concreto, le difficoltà sono moltissime.  Siamo sempre alle solite: se hai un’azienda solida e con liquidità, le Banche ti danno credito. Se invece –di contro- sei in difficoltà, tutte le porte sono di difficile apertura.

Una impresa che necessita di liquidità (soprattutto se è piccola) deve fare mille peripezie, mille domande e presentare una documentazione bella, precisa e corposa per “sperare” in una risposta positiva. L’assurdo è che gli Istituti bancari sono ben solidi economicamente ma i paletti per concedere credito sono molti, troppi.

Nell’ultimo anno, nella provincia di Latina, l’andamento degli impieghi vivi alle nostre imprese, ha segnato un -1,9% (oltre 67 milioni di euro in meno) rispetto all’anno precedente, per non parlare della provincia di Frosinone che ha registrato un -3,8% che tradotti in euro sono oltre 114 milioni di euro in meno alle imprese locali del frusinate. Fortunatamente alcune province (pochissime) registrano segnali positivi come per le province di Milano, Pistoia, Treviso ma anche il Sud della Sardegna e la provincia di Benevento.

Secondo una analisi condotta dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, sempre attento alle dinamiche imprenditoriali, si evidenzia come “nell’ultimo anno (maggio 2023 sullo stesso mese del 2022) i prestiti bancari alle imprese italiane (società non finanziarie) sono diminuiti del 5 per cento (pari a -33,3 miliardi di euro) e tra i 20 Paesi dell’Eurozona solo Cipro ha registrato un risultato peggiore del nostro. Tra i big, invece, spicca il +7,4 per cento registrato dalla Germania e il +4,5 per cento dalla Francia; solo la Spagna ha subito una contrazione (-2,8 per cento) che, comunque, è risultata molto più contenuta della nostra”.

Alcuni dati “interessanti”: La Croazia, in percentuale, è la prima nazione il cui sistema bancario sostiene i prestiti alle imprese con un +13,5%, seguita dall’Estonia con un +8,3% e da Malta con +8,3%.  Non c’è che dire!

Le imprese più strutturate, dinanzi alla “chiusura di rubinetti del credito”, hanno pensato bene di autofinanziarsi attingendo dai propri conti correnti, dalla propria liquidità aziendale. Lo dimostra il dato che vede “nell’ultimo anno, i depositi bancari delle imprese italiane diminuiti del 4,3 per cento (pari a -21,5 miliardi di euro)”.

Tra il 2020 e il 2021 una boccata di ossigeno è arrivata grazie alle disposizioni del Governo Conte 1 e Conte 2 ma oggi, forse anche a causa dell’eccessivo indebitamento avvenuto nel periodo COVID, la situazione è nuovamente difficile. Uno dei maggiori problemi è anche il continuo aumento dei tassi. Il problema maggiore ricade sulle piccole e piccolissime realtà d’impresa e del terziario.

A fonte di queste difficoltà, secondo l’analisi della CGIA su dati banca d’Italia, “nel 2022, infatti, gli istituti di credito del nostro Paese hanno totalizzato, al netto delle imposte, 21,8 miliardi di euro di utili, praticamente 8 miliardi in più rispetto al 2021 (+58 per cento)1. Questa situazione è stata confermata anche nei primi sei mesi di quest’anno.”

Ma la situazione possiamo ben definirla anche chi, come noi, giornalmente è alle prese con le richieste delle imprese associate e, di contro, con le banche. Più volte abbiamo scritto come una impresa deve comportarsi per accedere al credito; poi ci torneremo nei prossimi giorni. L’educazione “al credito” è ormai essenziale. Bilanci “creativi” non possono esistere.

Gli strumenti ci sono: i Confidi, l’Artigiancassa, il Microcredito, le garanzie del Medio Credito Centrale, i bandi di finanza agevolata delle Camere di Commercio come della Regione Lazio o di INVITALIA per i progetti più corposi. Quello che oggi manca è l’attenzione alla piccola impresa familiare, al singolo commerciante come all’azienda artigiana. Le grandi realtà imprenditoriali sono certamene avvantaggiate…ma i piccoli?

Noi come Associazioni di Categoria facciamo il possibile. Lo Sportello Credito della “CLAAI Assimprese”, in Latina (credito@claai-assimprese.it) e con i propri consulenti nelle varie Città, opera attraverso diversi strumenti finanziari, per dare una risposta alle piccole imprese del territorio. Siamo forse gli unici, come Associazioni datoriali, che riescono ancora a dare risposte concrete e reali, ma anche noi dobbiamo cercare di fare rete il più possibile, trovare sempre nuovi strumenti e stare vicino alle nostre imprese associate per guidarle o, comunque, raccogliere il loro grido di aiuto e supportarle.

Fortunatamente non tutte le banche sono uguali. Se vi è un rapporto di serietà e fiducia, la strada per il credito è più agevole. Importante è la funzione del consulente o tutor che deve accompagnare l’imprenditore alla concessione del finanziamento di turno.

La politica centrale del credito e la politica, devono comprendere che la partita per la ripresa del territorio, la si gioca tutti insieme: banche e imprese, maggiormente le piccole, che rappresentano forse il tessuto di maggior impatto di prossimità e sono coloro che concretamente fanno poi girare l’economia del quotidiano.